sabato 8 dicembre 2007

A VOI


A voi
uomini di mondo
con le vostre storie patinate
confezionate ad arte
per ammaliarci dallo schermo
a voi
uomini senza fondo
col cuore perso
dentro un pozzo nero
a voi chiedo
ma si può morire di lavoro?
con la rabbia che mi sale
dalla pancia fino in gola
e gli occhi gonfi di stupore
a guardare quelle vostre facce
i menti furbi e aguzzi
le vostre gote lucide
quel collo gonfio
e la vostra fronte incipriata
mai bagnata di sudore
quello vero
di chi suda per mangiare
a voi chiedo ancora
state zitti per favore
rimanete fermi dove siete
nel vostro deserto senza ombre
sazi come jene
non comprenderete mai
un uomo quando ha fame
giocate alla vita
su isole sperdute
parlate di giustizia
sdraiati su divani di velluto
la vostra schiena sempre dritta
così lontana dalla terra
che il Signore così in basso ha posto
nascosti dietro un paravento
sentimenti di cordoglio
falsi come i vostri sguardi
che mi creano disgusto
senza più decoro
abbiate il coraggio del silenzio
e fate onore
a chi oggi ancora una volta
è morto di lavoro.