sabato 30 luglio 2011

Vivere

Duro mestiere il vivere,dove haimè a poco serve la teoria se non a capire di quanti e quali corpi siamo composti delle loro esigenze desideri e bisogni,dopodichè la pratica infinita sul "campo" per scoprire e sperimentare con gioia e dolore la propria personale univoca e irripetibile resilienza,caduta dopo caduta,le risalite dalle quali cadere ancora e più si sale,e più veloce e rovinosa l'inevitabile caduta,nel mestiere di vivere si cerca l'equilibrio fra il salire e il cadere,che somiglia allo stare in bilico,cioè equilibrio precario e forse il segreto è proprio questo accettare la propria precarietà su questa terra,che tutta la gran fatica che facciamo,il correre divorando giorni mesi anni,consumando il nostro corpo più pesante e faticoso,non ha altro fine che liberarci di esso stesso,allora vorrei imparare meglio questo mestiere regalandomi giorni più lunghi e per quanto possibile più sereni.
Non ricordo chi scrisse l'aforisma:"vivere e cessare di vivere sono soluzioni immaginarie,la vera esistenza è altrove".... Non ne sono sicuro forse Rimbaud,ma sicuramente quell'Altrove è per ognuno diverso a seconda del suo credo o della sua assenza di credo,quindi sono tornato esattamente al punto di partenza....veramente duro il mestiere di vivere...

venerdì 29 luglio 2011

Accade a volte accade


Accade,raramente ma a volte accade,che ti guardi ti cerchi ma non ti trovi,non riconosci quello sguardo,come se dietro quegli occhi non ci fossi piú,un involucro vuoto
senza storia,senza odore,lo stesso odore che pure ti ha fatto compagnia nei periodi piú bui di assoluta e necessaria solitudine,senza ricordi,come uno strano assurdo limbo in terra,oltre la terra,dentro te,il nulla,neanche le ceneri di una Fenice o le briciole di Pollicino nessun segno che riconduca a te,eppure nel tuo presente così costante concreto solido non trovi un'appiglio,una nicchia sicura sull'abisso dove puntare un piede per l'ennesimo slancio verso l'alto,no questa è un'altra storia,questa è la vera morte e rinascita,il dolore vero è la resistenza che poniamo al cambiamento,il dolore puro della resilienza di questa anima stanca.
Alla fine è tutto qui,accettare senza passività il proprio cambiamento interiore rispetto alla vita,rispetto al modo di interpretare l'ennesimo passaggio su questa aspra terra.