martedì 7 agosto 2007

il Mio Saturno Contro


...Ecco la mia ultima creatura o dovrei dire la prima dopo più di tre anni,dopo la scarnificazione di Saturno al quale ho offerto la mia anima senza difendermi,mi sono lasciato sezionare,un autopsia dal vivo dei miei sentimenti,senza paraventi a nascondere il pudore di uno sterro dell'anima così profondo...e cè dentro tutto,dieci anni di vita e di finzioni,di bugie e tradimenti di desideri inappagati sogni delusi e poi traditi,l'amore scimmiottato per ignoranza,noncuranza,il desiderio perverso del possesso, l'oblio della trasgressione,passi anni a sedimentare cose,mattone dopo mattone ammucchi sentimenti come un muratore ubriaco e dopo la sbornia arriva lui...puntuale a chiederti il conto del tuo agire e non basta più la pelle per sentire il male...se hai coraggio rimani lì fermo a farti setacciare,perché ogni cosa deve essere al suo posto,ogni cosa il suo nome,come nel paese di Macondo,e allora rivedi le tue schifezze,il tuo confondere il giorno con il sole,l'amore col piacere e il tuo buco dentro sempre più grande,ogni volta che provi a nasconderci qualcosa questa si adatta al nuovo ambiente e tu la perdi di nuovo,mimetizzata col tuo modo di fare..tanto sei abituato a sembrare..e poi alla fine arriva il conto,se sei stato bravo avrai di che pagare per smettere di soffrire,andare avanti nel chiarore che intravedi oltre la fine dei tuoi giochi...poi come sempre accade dopo il male arriva lo stupore, la pelle si dilata e quel dolore che sembrava pietra diviene come acqua sporca di vita vissuta,allora fai silenzio di tutto il rumore intorno,ti alzi in piedi e osservi il lavoro finito,pezzi di vita ai tuoi piedi briciole di storie alle quali avevi dato nomi inventati sul momento,priorità improvvise dettate dai tuoi bisogni,specchi sempre troppi piccoli per vederti tutto intero...allora fai bene i conti per dare l resti a tutti, per non deludere nessuno, passi e ripassi le tue cose al vaglio con le maglie strette quelle proprie del dolore puro,il dolore sordo senza risentimento,quello muto senza eco,pressi il torchio e come un contadino saggio aspetti...la stringitura ...sapendo che quel momento è il frutto della tua fatica,fatta ad arare con le mani nude i campi della vita...quello che rimane sarà tuo,lo avrai meritato mettendo il tuo cuore in moto,senza nasconderti dietro silenzi pensati ad arte,alle pause e ai messaggi senza senso,senza scappare col viso in faccia all'ennesima tempesta...per rimanere tu,più bello e più forte con tutto il mondo che ti resta.

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