martedì 4 settembre 2007

Fernando Pessoa Autopsicografia


Stasera mi sono imbattuto in uno scritto
di questo poeta che in verità conosco poco
ma leggendo queste righe ho sentito un tonfo...
esprimersi non passa solo
dalla "farina del nostro sacco"
ma credo che il "divino pane"impastato
con la farina di altri ci permette di nutrire la nostra anima
e di renderla migliore.
Non è facile accostare un immagine a parole
così stringate,essenziali e a modo loro
pure,come solo un guizzo di Spirito può essere...

AUTOPSICOGRAFIA

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
Gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.

3 commenti:

Kniendich ha detto...

Va sempre presa con le pinze la farina degli altri che dovrebbe nutrire la nostra anima...va sempre fatto un doveroso discernimento...

Personalmente mi capita di cercare le farine di altri nel momento in cui io so di non essere vulnerabile... anche se mi capita raramente.

A presto

Dani ha detto...

@KNH...hai ragione sul discernimento,non volevo fare l'accostamento della verità assoluta o dell'oro colato,
probabilmente ieri sera ero piu vulnerabile del solito
e quei versi mi hanno segnato per tutto il resto della notte...ne ho colto l'amara disillusione della incomprensione del mondo verso gli strati sottili del pensiero....si ero particolarmente vulnerabile .ieri
Ciao e grazie della visita

Dani ha detto...

,,,,pensavo comunque alle molte persone che conosco che non si "sporcano"le mani col mondo,si esprimono citandosi addosso e non si prendono la responsabilità della loro esistenza,,,si pensavo a loro...